“Corpo sano in mente sana”: nello stretto legame che unisce corpo e mente, fin dai tempi dell’antica Roma abbiamo imparato a riconoscere che se il corpo è in buona salute anche la mente (lo spirito, dunque, l’equilibrio, la voglia di vivere) lo sarà.
Da qui il grande valore dello sport. Ma come aiutare i figli ad utilizzare al meglio le opportunità che lo sport offre? Esercitando un’azione di rinforzo. Come?
- aiutandoli a mantenere la costanza dell’impegno, che è rispetto per se stessi (tengo fede ad un’idea), è rispetto per gli altri (Maestro, compagni, società sportiva, genitori) ed è rispetto delle regole.
- accompagnandoli: Francesco d’Assisi diceva che “mangiare il pane insieme è condivisione”.Stare insieme presenziando ad una gara, per esempio, è condivisione ed è in qualche modo sostegno morale.
- aiutandoli ad affrontare le difficoltà: sir Peter Blake (grande campione di vela) rispose a chi gli chiedeva cosa avesse imparato dalla sua vita avventurosa: “Ho imparato che tutto ciò che è comodo è stupido”.La tendenza a sottrarsi ad esperienze di fatica e di dolore influenza negativamente l’emotività e porta all’indifferenza. Invece sbagliare, affrontare e superare le difficoltà dà slancio vitale, favorisce la costruzione dell’autostima, fa maturare.
- insegnando ad adeguarsi alla disciplina: il grande campione vive di disciplina! Quando arriva e se arriva, l’eccellenza è frutto di un lavoro lungo e faticoso. Disse Tamara Novichenko (maestra di cantanti lirici di fama mondiale): “l’eccellenza può nascere solo dal meraviglioso miscuglio fra dono naturale, volontà di ferro e straordinaria capacità di adattamento all’insegnamento più rigoroso”.
- guidandoli nell’organizzazione del tempo: c’è tempo per tutto, scuola / sport / incontri con gli amici. Basta organizzarsi. In particolare scuola e sport devono profittare l’uno dell’altro, poiché si aiutano reciprocamente.
a cura di Maria Luisa Caviglia, psicoterapeuta e consulente psicologica dell’A.S.D. Itai Doshin