itai doshin

KARATE E CONSAPEVOLEZZA verso l’integrazione mente/corpo

Karate Shotokan: un percorso di miglioramento, un mezzo di integrazione tra mente e corpo, una strada di consapevolezza…

Dojo è il luogo dove si pratica. Non a caso porta questo nome. La parola è formata da due kanji: il primo, 道 dou, sta ad indicare la Strada, la Via, gli Insegnamenti, mentre il secondo è 場 Jou, cioè Spazio, Luogo; il luogo dove si raggiunge, seguendo la Via, la massima unione possibile di mente e corpo, e la massima realizzazione della propria individualità.

Nella pratica del karate si produce tanta energia, esterna con l’uso del corpo, ed interna, per l’intervento della mente. Il respiro permette l’esplosione di questa energia: “Respira, inspira ed espira correttamente” - insiste il Maestro – “così mente e corpo saranno in equilibrio, tu ti sentirai in sintonia col movimento, la concentrazione sarà massima”. Il controllo del respiro è fondamentale e, associato ad un atteggiamento mentale che rifletta la focalizzazione della forza di tutto il corpo, integra psiche e soma, spirito e materia.

Oggi si parla di Mindfulness, definita come la consapevolezza che emerge se prestiamo attenzione in modo intenzionale, nel momento presente ed in modo non giudicante, al dispiegarsi dell’esperienza momento per momento. Vale a dire essere consapevoli di ciò che accade mentre sta accadendo. Significa: 1. Osservare emozioni, percezioni, pensieri, movimenti e contrazioni; 2. Non reagire; 3. Avere un atteggiamento non giudicante rispetto all’esperienza che si sta vivendo, quindi non criticarsi se si provano emozioni sia che siano appropriate come irrazionali; 4. Agire in modo consapevole. È un processo che porta a sintonizzarsi su se stessi e a riappropriarsi del proprio corpo.

Non è un fare, è un sentire, le tensioni (muscolari ma anche psichiche) si sciolgono perché finalmente ci si sente, non perché si esegue. Per prendere coscienza di sé bisogna portare la pratica verso una direzione più armonica e naturale, attraverso una conoscenza ottenuta grazie ad uno stato d’ascolto e attraverso il rispetto di sé e degli Altri. È la concentrazione su ciò che si fa che aiuta a muoversi in questa direzione!

Facciamo Mindfulness praticando il Karate Shotokan. La mente concentrata è mente libera da qualsiasi altro pensiero, è come l’acqua (mizu no kokoro), cioè calma come la superficie di uno specchio d’acqua, dove i movimenti fisici e psichici dell’Altro si riflettono chiaramente rendendo possibile una risposta adeguata ed efficace. Vien da sé che questo non può accadere se la superficie dell’acqua è agitata, cioè se la mente è occupata da pensieri sia collegati all’azione specifica di attacco e/o difesa sia inerenti alla propria vita fuori del Dojo.

Si potrà allora dire: sono consapevole del mio respiro, del movimento che faccio, dei muscoli che contraggo, di quale parte sto decontraendo, del perché faccio questo (quindi emerge anche il significato simbolico dell’atto); sono consapevole di essere pronto, attento, tonico e concentrato sul presente.

Accompagna e guida la crescita tecnica, ma soprattutto interiore dei suoi allievi e dei suoi atleti il Maestro attraverso il Karate-Do, rispettando per ognuno tempi e risorse. Il vero Maestro è consapevole e rende consapevoli i suoi allievi. Egli sarà non solo un Sensei, ma un vero Senpai,

A mano a mano che si raggiunge un equilibrio interiore sempre maggiore, le emozioni possono finalmente emergere forti, non spaventose, riconosciute e non giudicate, e creano l’atto finale, l’esplosività dell’azione, il Kiai forte ed imponente.

20° precetto del M° Funakoshi: perfeziona continuamente la tua mente.

Autore: Maria Luisa Caviglia